L’Estate è alle porte: festeggiamola insieme con i profumi e i sapori delicati delle Cinque Terre. Giovedì 30 Maggio

Pubblicato il Autore adminLascia un commento

6 Maggio – Riprendiamo il nostro viaggio nei “Percorsi d’Italia” e ci riappropriamo con fermezza dei nostri valori, vino, cibo e cultura, dedicandoci, come già annunciato nella nostra precedente Newsletter, ad una Regione che abbiamo sinora trascurato, la Liguria ed alla quale vogliamo dedicare una particolare attenzione soffermandoci nel fascino discreto ma denso di suggestioni delle Cinque Terre.

Ma se ghe pensu alôa mi veddo o mâ…

(ma se ci penso allora io vedo il mare) …

Questa canzone, nata nel 1925, è divenuta simbolo dell’attaccamento dei genovesi verso la propria città e dei liguri in generale verso questa splendida Regione.

 

E in questo contesto, il produttore che ci guiderà nella nostra degustazione sarà rappresentato nuovamente da Gianni Careri, che già abbiamo avuto il piacere di conoscere nella nostra ultima degustazione dedicata alla Toscana, marito di Sara Arrigoni, Responsabile della Produzione Ligure di quella bellissima tenuta denominata Rosadimaggio.

 

E proprio in Liguria è nata la storia della Famiglia Arrigoni… lavorare qui è come rappresentare idealmente la storia in un teatro odierno, lavoro di pazienza, di fatica, ancora e ovunque fatto quasi esclusivamente a mano. Chi si rivolge a questi prodotti, dovrebbe aver bene in mente cosa essi rappresentano in termini di cultura, dovrebbe aver bene in mente le immagini dei luoghi, aver consapevolezza di cosa può significare coltivare la vite e mantenere un paesaggio protetto che il mondo intero ci invidia.

 

Vastissima la gamma dei vini che Arrigoni produce in questa Regione: dall’immancabile Vermentino di Luni (che raggiunge la sua massima espressione nella “Vigna del Prefetto”), all’Albarola, al Pigato, al Ciliegiolo, all’Ampelos Rosso per terminare (si fa per dire) all’immancabile “Sciacchetrà”, un vino rarissimo e conosciuto in tutto il mondo.

 

Come sempre, la nostra degustazione sarà caratterizzata non solo dai vini ma dai cibi che ai vini si accompagneranno: per questo, gli artefici della serata saranno, oltre all’indispensabile rappresentante della famiglia Arrigoni, il nostro immancabile Sommelier Alessandro, accompagnato ai fornelli dall’imperdibile Chef Riccardo che ha studiato con Alessandro e con noi i più opportuni abbinamenti.

Ed ecco, dopo questa doverosa premessa, i dettagli della nostra serata.

 

IL MENU’

  1. “Vigna del Prefetto” – Vermentino Colli di Luni DOC Superiore

ANNATA 2018 – GRADAZIONE 13,00%

– DENOMINAZIONE COLLI DI LUNI VERMENTINO DOC SUPERIORE.

– UVAGGIO VERMENTINO (95%) E ROSSESE DI ARCOLA (5%)

Si tratta di un vino ottenuto vinificando in purezza il vermentino coltivato in Masignano (Arcola), una delle zone più vocate per la vite di tutta la nostra provincia. La sua uva dorata e perfettamente sana, è vinificata in acciaio a temperatura controllata dopodiché viene fatta la cuvée, viene imbottigliato, e messo sul mercato ad estate avanzata. Rappresenta il miglior connubio tra innovazione e tradizione, nel rispetto più assoluto della qualità del prodotto.

Colore giallo paglierino carico, presenta un profumo intenso, caratteristico, floreale con note di gelsomino e gradevolmente mandorlato. Il sapore è pieno, armonico, fresco come una rosa di Maggio e invitante.

 

Abbinamento: Trofie al Pesto leggero.

La ricetta del Pesto, (così detto perché gli ingredienti tra cui basilico, formaggio parmigiano, olio e pinoli vengono tritati e pestati in un mortaio), così come lo conosciamo noi, non ha origini antichissime.

La sua origine  risale in effetti alla metà del XIX secolo

Ma questo condimento può vedere la luce solo se si pensa che la Liguria per tradizione è la culla delle erbe aromatiche.

L’uso delle erbe aromatiche per i liguri è una tradizione che ha origini nel Medioevo, con abitudini differenti, in base alle categorie sociali: i ricchi condivano i loro banchetti con spezie ricercate, mentre i poveri usavano le erbe aromatiche (di cui il Basilico è quella più diffusa e semplice) per insaporire minestre non troppo saporite. 
Questa antica tradizione sembra abbia dato origine al pesto, condimento freddo ottenuto dal basilico, in dialetto Baxaicò e Baxeicò (dal latino basilicum).

 

  1. “Ciliegiolo” – Liguria di Levante IGP

– ANNATA 2017 – GRADAZIONE 12,00 %

– DENOMINAZIONE LIGURIA DI LEVANTE IGP

– UVAGGIO CILIEGIOLO 100%

Il Ciliegiolo è un vitigno a bacca nera originario della zona centrale della Toscana, ma oggi coltivato anche in altre regioni d’Italia (LiguriaMarcheAbruzzoLazioPuglia).

Deve il suo nome al colore della bacca e ad uno dei suoi aromi primari, che richiama la ciliegia.

Il vino prodotto dall’uva Ciliegiolo veniva spesso usato in passato per tagli con altri vini, tra cui anche il Sangiovese, a cui donava una maggior alcolicità, morbidezza e freschezza di profumi fruttati. Inoltre può essere vinificato in bianco o rosato per produrre vini molto freschi e profumati, oppure può dare ottimi vini passiti.

Nella nostra serata, abbiamo scelto ovviamente la versione “in rosso” per dare varietà al palato e per sfatare la leggenda che la Liguria produca solo vini bianchi.

E’ un vino rosso di colore rubino intenso con riflessi granati. Il profumo è fruttato con un principale richiamo alla ciliegia. Il sapore è tipico di un vino franco, sapido, fruttato asciutto e armonico.

 

Abbinamento: Polpettone alla Ligure (Patate e fagiolini, uova, parmigiano, maggiorana,  noce moscata).

Se andate in Liguria potrete assaggiare moltissimi manicaretti tradizionali: prime fra tutte le bavette al pesto con patate fagiolini, uno dei piatti simbolo di questa regione.

Tra le viuzze caratteristiche dei borghi liguri avrete modo di farvi tentare dal profumo della “fugassa”, la celebre focaccia genovese, irresistibilmente fragrante.

Ma c’è un’altra ricetta, rustica e genuina, che non può mancare nei ricettari regionali: il polpettone alla ligure. Quando si parla di polpettone alla ligure si intende un piatto che non ha nulla a che fare con lo stesso concetto espresso nelle tradizioni culinarie del resto d’Italia.

Si tratta infatti di una sorta di torta di verdura cotta al forno, stesa in teglia in maniera uniforme per raggiungere uno spessore di non più di un centimetro e priva di carne, se si esclude l’occasionale presenza di mortadella in alcune varianti.

Probabilmente viene chiamato ugualmente polpettone perché è una semplice mescolanza di ingredienti tritati, ma la somiglianza finisce qui.

Anche il termine tradizionale con cui è conosciuto in dialetto genovese ha un’origine controversa e misteriosa: l’ipotesi più probabile è che fosse un piatto che i mariti di un tempo mangiassero molto volentieri, rischiando addirittura di “schiattare”, da cui il termine “sciattamaiu”: lo “schiattamariti”.

 

  1. “Sciacchetrà” – Cinque Terre DOC

– ANNATA 2007 – GRADAZIONE 17,00 %

– DENOMINAZIONE CINQUE TERRE SCIACCHETRA’ DOC

– UVAGGIO PREVALENTEMENTE BOSCO, ALBAROLA E VERMENTINO

Quando si parla di “Sciacchetrà” ci si riferisce ad una rarità assoluta (quasi come le lacrime della Madonna. In dialetto, come abbiamo ricordato nella nostra precedente Newsletter, la parola “sciacchetrà” significa: Sciac = schiaccia, pressa; Tra = tira, cioè metti nella botte e dimentica. Era ed è il vino per le grandi occasioni, le feste, le ricorrenze.

Questo vino è ottenuto mediante l’appassimento naturale delle migliori uve scelte prima della vendemmia. Più di ogni altro al mondo rappresenta la pazienza e la fatica dell’agricoltore che coltiva i suoi “cian” a picco sul mare appagato solo dal clima e dal meraviglioso paesaggio che esiste grazie al suo duro, durissimo lavoro.

Il Vino di questa bottiglia ha riposato a lungo in piccole botti di legni antichi.

E’ un vino di colore giallo dorato con riflessi ambrati. Il profumo è intenso, caratteristico del vino dolce da dessert, con il sentore dei fiori di montagna e il sapore del miele. Al palato si presente come un vino dolce, gradevole e armonico.

 

Abbinamento: Formaggi stagionati e Gorgonzola.

Il formaggio è un alimento molto complesso per i suoi aromi piuttosto intensi e spesso anche pungenti e una gamma di sapori che varia dal delicato fino all’intenso e forte. Per questi motivi, il giusto abbinamento tra vini e formaggio non si rivela semplice, perché dipende anche da numerose variabili; ancor più complessa è poi la scelta del vino da accompagnare ai formaggi erborinati, caratterizzato da un sapore forte e pungente.

Il formaggio è solitamente un alimento piuttosto invadente e richiede dunque l’abbinamento con un vino che abbia un’adeguata e pari invadenza.

Per tale motivo, l’abbinamento del formaggio con i vini dolci va considerato unicamente quando i prodotti caseari vengono proposti come dessert alla francese, serviti a fine pasto e la coppia formaggi stagionati e gorgonzola – sciacchetrà rappresenta un connubio assolutamente adatto e che lascerà un forte ricordo ai nostri commensali.

 

Come sempre, il nostro obiettivo è che ogni tappa dei nostri “Percorsi d’Italia” rappresenti per tutti voi un’occasione di emozione e coinvolgimento: per questo vedremo, anche questa volta, il breve stacco a video che caratterizzerà il tratto distintivo della regione a cui dedichiamo la serata: paesaggi, colori, persone, musica e suoni che sapranno commuoverci e coinvolgerci.

 

Vi  aspettiamo quindi Giovedì 30 Maggio, alle ore 20.00, nella nostra consueta cornice dell’ Hotel NH Collection President di Largo Augusto 10 a Milano.
Vi ricordiamo che per i giovani partecipanti abbiamo istituito la formula 35×35: fino a 35 anni il costo della degustazione è a € 35, se avete diritto ad usufruire di questa formula vi preghiamo di comunicarcelo nella mail di prenotazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *